La vita, in fondo, è una complessa partita a Monopoli. Il destino ti porta nelle caselle del tabellone, tu decidi come giocarti il turno. Ci vuole astuzia, intelligenza ed anche una buona dose di fortuna per riuscire in qualche modo a vincere la partita. Certo, non è semplice. Soprattutto quando nel gioco entra il mazzo di carte degli imprevisti, contrapposto a quello delle probabilità. E allora il gioco si fa duro, perché non c’è più la linearità delle caselle, ma un miscuglio di ipotesi destabilizzanti che giocano al posto tuo. L’imprevisto più singolare in fatto di storie d’amore è proprio quello che sto per raccontarvi qui, tra le righe di questo piccolo romanzo.
Vi presento Federica. Una bella ragazza dal fisico asciutto e viso gentile. È una ragazza garbata, precisa, metodica. Non sopporta il caos, non ama i ritardi, paga le bollette il giorno successivo al loro arrivo. Ve l’ho detto, è precisa.
Eppure proprio lei pesca la carta degli imprevisti, un giorno di primavera.
Il gioco non si svolge in Italia, ma in Austria, durante una gita scolastica. Federica è in camera con una compagna di classe che trascorre il suo tempo al cellulare. Parla spesso con il suo fidanzatino di Bologna, che sente ogni giorno per struggersi d’amore. Poi qualcuno tira i dadi ed esce la carta delle probabilità, che ribalta il gioco e decreta l’entrata di un’altra pedina: Maurizio, per l’appunto.
“Non è che hai un amica da presentare al mio amico?” chiede infatti il fidanzatino di Bologna. La ragazza risponde di sì e passa con prontezza il cellulare a Federica, sua compagna di classe. Risponde ed è così che conosce il ragazzo che, dodici anni dopo, diventerà ufficialmente suo marito.
Praticamente, l’ha ordinato per telefono.
Come una pizza.
Naturalmente il ragazzo non è solo spigliato, allegro e dinamico. Maurizio è anche un bel ragazzo dai lineamenti decisi, rigorosamente moro e con gli occhi scuri, che scrutano e misurano con intelligenza la sincerità altrui. Non ha paura degli imprevisti, ama le novità, ride con il cuore e ama la vita profondamente. I capelli corvini incorniciano un viso che tende alla risata un numero imprecisato di volte, poiché Maurizio ha appreso una grande lezione nella vita: il ragazzo conosce l’importanza dell’ironia. Ne fa la sua arma, la sua carta vincente, nelle vicende che la vita gli pone. E con l’ironia conquista Federica che già dal primo incontro capitola ai piedi del bel ragazzo. Perché Maurizio ama la vita in tutte le sue sfumature. Non si adira e sa gioire delle piccole cose come un vero emiliano. D’altronde è per questo che il buon Dio ha messo l’Emilia Romagna in Italia: per insegnarci a sorridere e a godere delle cose belle.
(Tratto da “Un matrimonio in… musica!”, ed. Arpanet)