Guarda il video! 30.04.2011 – Heidi Busetti alle nozze di William&Kate
Le foto ed i racconti lo testimoniano. Io ero lì. Oggi, alle ore 11.20, quando William Windsor e Catherine Elizabeth Middleton sono diventati marito e moglie, io ero fuori da Westminster Abbey, con tutta la mia sana curiosità.
Una tra i pochi giornalisti italiani, a detta dell’Ente per il Turismo Inglese – e una tra il milione di esseri umani appartenenti a culture differenti che hanno invaso le strade di Londra.
La missione era semplice: vivere il Royal Wedding. Vestita da Patrizia Pepe come se vi partecipassi, tra l’altro. Biro alla mano dovevo catturare tutto il necessario per una descrizione accurata. Le emozioni della gente, gli abiti della cerimonia, la famiglia Reale al completo davanti a me, dopo anni in cui ho potuto solo osservarla al televisore.
Senza pass speciali, l’obiettivo era quello di riuscire a raggiungere la prima fila delle transenne collocata davanti a Westminster Abbey.
La soluzione è una: quella di campeggiare fuori dall’abbazia fin dal giorno prima, così da poter essere lì al momento giusto.
La troupe di Verissimo però mi avvisa. Non sarà una cosa semplice. Decidono di farne un servizio, che andrà in onda domani: la wedding reporter all’affannosa ricerca di una via che le garantisca il posto in prima fila. Una tenda, un angolo in mezzo alla ressa, un materassino… non importa! Ciò che importa è essere in prima fila all’arrivo degli sposi! Nonostante la nostra buona volontà e tutto il supporto del dj Alvin però la risposta è proprio quella preventivata: un secco no, in perfetto accento inglese, dalla prima all’ultima tenda. Sono così imbarazzata che parlo un inglese tremendo. “Non farmi parlare in inglese” chiedo ad Alvin, ma anche con il suo accento perfetto non riusciamo a spuntare nulla.
Mi consulto con Devid, in viaggio con me in quest’avventura e capiamo che non c’è molto da fare. Si deve restare in piedi in attesa dell’evento. Con Devid decidiamo perciò per un veloce ritorno in albergo, così da ricaricare tutti i cellulari di cui siamo in possesso per lavoro.
Quando torniamo sul luogo della cerimonia sono le tre. E io sono distrutta. Ho la schiena così a pezzi che sono pervasa dal ricordo del pancione dei nove mesi… Davanti a me ho la bellissima Westminster Abbey, scelta dagli sposi perché romanica. Sono entrambi laureati in Storia dell’Arte, cosa che mi fa sorridere, visto che lo sono anch’io!
La notte trascorre abbastanza tranquilla. Nessun movimento, nessun segnale di sveglia. Poi, alle cinque, finalmente le persone si risvegliano ed iniziano con calma a sgomberare le tende. Ecco allora che ci si muove in avanti. Sempre più avanti. Camminiamo tutti lentamente, finché mi ritrovo in prima fila. Accanto a me ho diversi compagni di viaggio, ma la più pittoresca è sicuramente una donna bassa e bionda che indossa una coroncina di perle. Ha i tratti sfatti e continua a passare sulle labbra uno stravolto rossetto fucsia. La donna si è portata un libro alquanto singolare: parla di tiare, e sfogliando le pagine se ne osservano di moltissimi modelli. Si rivolge spesso ai russi che non sopportano più il suo vociare così insistente.
Inevitabile, di lì a poco, l’intervento di un poliziotto, che raccoglie a piene mani i ringraziamenti da parte dei vicini. “I love you! I love you!” gli grida un russo, mandando anche dei baci sconvenienti.
E il poliziotto ride.
C’è da ammettere che il tempo, grazie a tutti questi diversivi, vola e presto arrivano le 10, orario fissato per il mio intervento in streaming su matrimonio-reale.it. Ciò significa che commenterò ufficialmente il Royal Wedding in diretta. Praticamente un’esperienza unica!
Mi chiedono molte informazioni, anche sul bon ton ed io mi sento accolta in un salotto virtuale davvero divertente! Ad un tratto però, tutto si interrompe: l’aria si riempie del suono delle campane a festa, ed io mi preparo perchè questo è il segnale dell’arrivo del principe William.
Quando il principe scende dalla macchina, lo ammetto, ho un sussulto. Ed è solo l’inizio. Perché arrivano ben presto le cugine Eugenia e Beatrice, Anna, la sorella della regina e l’impareggiabile Camilla Parker-Bowles al fianco di Carlo. Infine arriva anche lei, la Regina, vestita di un giallo che mi lascia senza parole. Mi ricorda molto una bustina del thè. Forse, penso, un giro nelle boutique italiane non le farebbe male… a lei come alla sorella Anna, arrivata in un abito che ricorda per la fantasia lo sceneggiato della Casa nella prateria… Ma abiti reali a parte, non posso non ammettere di essere stata in estasi!
Capisco che per Kate questa deve essere davvero una favola. Come il suo abito, una nuvola di tessuto dalle linee pulite, estremamente romantico ed elegante che ben si abbina a tutto il tono della cerimonia: dalle splendide damigelle ai paggetti, fino all’abito della sorella Pippa, elegantissima e molto ordinata nel suo incedere con lo strascico della sorella.
Io ho ritrovato in quel momento magico, nel quale una sposa fa il suo ingresso in chiesa, tutto il senso di ciò che è il matrimonio: un incontro fatto, giorno per giorno, di piccoli passi che con grande leggerezza ed eleganza ti portano proprio vicino al tuo amato. Così ho visto William e Kate. E così voglio pensare che siano. Perchè mentre lui saliva sulla carrozza sbagliando lato, o lei salutava con grazia il popolo inglese ho visto in loro la complicità di due giovani che iniziano una vita insieme!
Una tra i pochi giornalisti italiani, a detta dell’Ente per il Turismo Inglese – e una tra il milione di esseri umani appartenenti a culture differenti che hanno invaso le strade di Londra.
La missione era semplice: vivere il Royal Wedding. Vestita da Patrizia Pepe come se vi partecipassi, tra l’altro. Biro alla mano dovevo catturare tutto il necessario per una descrizione accurata. Le emozioni della gente, gli abiti della cerimonia, la famiglia Reale al completo davanti a me, dopo anni in cui ho potuto solo osservarla al televisore.
Senza pass speciali, l’obiettivo era quello di riuscire a raggiungere la prima fila delle transenne collocata davanti a Westminster Abbey.
La soluzione è una: quella di campeggiare fuori dall’abbazia fin dal giorno prima, così da poter essere lì al momento giusto.
La troupe di Verissimo però mi avvisa. Non sarà una cosa semplice. Decidono di farne un servizio, che andrà in onda domani: la wedding reporter all’affannosa ricerca di una via che le garantisca il posto in prima fila. Una tenda, un angolo in mezzo alla ressa, un materassino… non importa! Ciò che importa è essere in prima fila all’arrivo degli sposi! Nonostante la nostra buona volontà e tutto il supporto del dj Alvin però la risposta è proprio quella preventivata: un secco no, in perfetto accento inglese, dalla prima all’ultima tenda. Sono così imbarazzata che parlo un inglese tremendo. “Non farmi parlare in inglese” chiedo ad Alvin, ma anche con il suo accento perfetto non riusciamo a spuntare nulla.
Mi consulto con Devid, in viaggio con me in quest’avventura e capiamo che non c’è molto da fare. Si deve restare in piedi in attesa dell’evento. Con Devid decidiamo perciò per un veloce ritorno in albergo, così da ricaricare tutti i cellulari di cui siamo in possesso per lavoro.
Quando torniamo sul luogo della cerimonia sono le tre. E io sono distrutta. Ho la schiena così a pezzi che sono pervasa dal ricordo del pancione dei nove mesi… Davanti a me ho la bellissima Westminster Abbey, scelta dagli sposi perché romanica. Sono entrambi laureati in Storia dell’Arte, cosa che mi fa sorridere, visto che lo sono anch’io!
La notte trascorre abbastanza tranquilla. Nessun movimento, nessun segnale di sveglia. Poi, alle cinque, finalmente le persone si risvegliano ed iniziano con calma a sgomberare le tende. Ecco allora che ci si muove in avanti. Sempre più avanti. Camminiamo tutti lentamente, finché mi ritrovo in prima fila. Accanto a me ho diversi compagni di viaggio, ma la più pittoresca è sicuramente una donna bassa e bionda che indossa una coroncina di perle. Ha i tratti sfatti e continua a passare sulle labbra uno stravolto rossetto fucsia. La donna si è portata un libro alquanto singolare: parla di tiare, e sfogliando le pagine se ne osservano di moltissimi modelli. Si rivolge spesso ai russi che non sopportano più il suo vociare così insistente.
Inevitabile, di lì a poco, l’intervento di un poliziotto, che raccoglie a piene mani i ringraziamenti da parte dei vicini. “I love you! I love you!” gli grida un russo, mandando anche dei baci sconvenienti.
E il poliziotto ride.
C’è da ammettere che il tempo, grazie a tutti questi diversivi, vola e presto arrivano le 10, orario fissato per il mio intervento in streaming su matrimonio-reale.it. Ciò significa che commenterò ufficialmente il Royal Wedding in diretta. Praticamente un’esperienza unica!
Mi chiedono molte informazioni, anche sul bon ton ed io mi sento accolta in un salotto virtuale davvero divertente! Ad un tratto però, tutto si interrompe: l’aria si riempie del suono delle campane a festa, ed io mi preparo perchè questo è il segnale dell’arrivo del principe William.
Quando il principe scende dalla macchina, lo ammetto, ho un sussulto. Ed è solo l’inizio. Perché arrivano ben presto le cugine Eugenia e Beatrice, Anna, la sorella della regina e l’impareggiabile Camilla Parker-Bowles al fianco di Carlo. Infine arriva anche lei, la Regina, vestita di un giallo che mi lascia senza parole. Mi ricorda molto una bustina del thè. Forse, penso, un giro nelle boutique italiane non le farebbe male… a lei come alla sorella Anna, arrivata in un abito che ricorda per la fantasia lo sceneggiato della Casa nella prateria… Ma abiti reali a parte, non posso non ammettere di essere stata in estasi!
Capisco che per Kate questa deve essere davvero una favola. Come il suo abito, una nuvola di tessuto dalle linee pulite, estremamente romantico ed elegante che ben si abbina a tutto il tono della cerimonia: dalle splendide damigelle ai paggetti, fino all’abito della sorella Pippa, elegantissima e molto ordinata nel suo incedere con lo strascico della sorella.
Io ho ritrovato in quel momento magico, nel quale una sposa fa il suo ingresso in chiesa, tutto il senso di ciò che è il matrimonio: un incontro fatto, giorno per giorno, di piccoli passi che con grande leggerezza ed eleganza ti portano proprio vicino al tuo amato. Così ho visto William e Kate. E così voglio pensare che siano. Perchè mentre lui saliva sulla carrozza sbagliando lato, o lei salutava con grazia il popolo inglese ho visto in loro la complicità di due giovani che iniziano una vita insieme!