C’è qualcosa di speciale in questo viaggio. E sono i miei ricordi. Oggi Londra si risveglia ed ha il volto di una bella donna appena uscita da uno splendido sogno. Ha i capelli arruffati perciò, in tranquillità, si sistema con grazia sotto un sole caldo ed avvolgente. Ma lei oggi è una persona diversa.
Non vi sono più le persone assiepate alle strade, niente più polizia ad ogni angolo della strada e bandierine sventolanti. L’unica coda che rimane è quella davanti all’entrata laterale di Westminster e al negozio adiacente che vende souvenir.
Entrare è impossibile. Ci sono metri di coda e l’abbazia aprirà le porte alle cinque e mezza per chiuderle alle sette e mezza. In fila, ascolto i commenti delle persone.
Si fa un gran parlare di tutto ciò che riguarda il Royal Wedding. Ed io penso a Kate avvolta in quella nuvola di pizzo, su cui sono stati ricamati i fiori simbolo di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord. Un capolavoro di artigianato Made in England! Bellissimo, anche se il mio preferito resta l’abito indossato da Kate la sera, per la festa a Clarence House! L’avete visto? Lineare, pulito, chic!
Da parte mia, mi sono sentita come un’invitata. L’abito di Patrizia Pepe era perfetto! Ed è arrivato al momento giusto, visto che di lì a poco ho fatto una fotografia con una coppia di invitati: due amici dei genitori di Kate, vestiti per il matrimonio in perfetto stile inglese!
Dopo l’avventura del Royal Wedding, la visita alla gioielleria Garrad, la toccata e fuga da John Lobbs ed il ritorno a Westminster Abbey si torna a casa.
Anche perché ormai mi ha abbandonato tutto, compreso i mezzi con cui comunicavo con voi.
L’unico che non mi abbandona mai è Devid, il mio alleato numero uno, complice assoluto in questa storica avventura!
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